martedì 3 giugno 2008

Il vestito della festa

23 marzo 2008
Mostra: Il vestito della Festa
A cura di Milli Gandini
27/03-29/04/2008

Inaugurazione: Giovedì 27 Marzo h 19 Orari galleria: Lu – Ve 15-19 e su appuntamento

AdrianoAltamira, Amira,
ElizabethAro, NanniBalestrini, MilenaBarberis, MaurizioCattelan, PeppeDiGiuli, PaolaFiorido, LoredanaGalante, ElianaGalvani, SilviaLevenson, MauraGarau, MorenoGentili, Gigirigamonti, KeithHaring&RonnieCutrone, ValeriaMagli, SaraMagni, RunningMannarelli, AndreaMattoni, CarloMattoni, MichelangeloJr, ClausMiller, MariaMulas, SilviaPalombi, AndreaScarabelli, MariucciaSecol, JeanToche, AlberoTognola, MichelleVasseur, MarleneWinkes .

Il materiale e la storia vera che lo riguarda, a cui facciamo sempre riferimento nelle nostre collettive con opere di piccolo formato, viene dal diario-romanzo di Paula Fox intitolato appunto Il vestito della festa. Paula ricorda esattamente solo uno dei suoi abitini comprato proprio per lei, bambina adottata, che coincide con la sua prima apparizione in pubblico: la lettura ad alta voce in chiesa di una poesia del reverendo Elwood Amos Corning (lo zio adottivo): “…un abito bianco di mussola che ricadeva dritto dalla pettorina arricciata, con i pois in rilievo e il colletto tondo (…) E così avevo qualcosa di nuovo da mettere davanti alla comunità mentre pronunciavo le parole del reverendo. Adoravo lo zio, e adoravo il vestito a pois.”* L’unico grande avvenimento, di una infanzia durissima, lo ricorderà sempre come una sua festa personale come una presentazione in società con un ruolo più importante di un ballo…
Un rovesciamento completo di ruolo, il cambiarsi d’abito diviene il simbolo di un’investitura, donando la consapevolezza di poter ricoprire più ruoli.
Il vestito inteso come mezzo per giungere alla festa (meta) quindi in effetti un abito mentale, con la decisione di manifestare ironia malessere sfida seduzione sempre una verità comunque addobbata travestita. Ma non conta il mutare dei tempi e le diverse culture (happy hour prima di cena e il ritrovarsi in discoteca ogni sera, l’abito usa e getta l’“essere in quanto indosso” una routine priva di fascino) è il desiderio della festa che porta alla preparazione interiore che fa la scelta del messaggio personale da emanare tramite il vestito, alla vigilia, nell’attesa di gioia amore successo sta il “…giorno d’allegrezza pieno…”**
Il tema della mostra (come la precedente“la favola del cibo”) si inserisce nei nostri giorni per provocatoriamente assumere un altro punto di vista da quello fornitoci dal business e dal ridondante spettacolo mediatico della moda (alcuni performer mimando le sfilate indosseranno la propria opera) per proporre l’ esserci dentro nel vestito e non sentirsi unicamente lati A e B.

* Paula Fox Il vestito della Festa Fazi Editore
** Giacomo Leopardi Il sabato del villaggio





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